Il taccuino di CHIRS  
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LE ANTICHE MONETE ROMANE 
 
Fino al III secolo a. C. i romani usavano per i loro commerci i frammenti di bronzo, ma era un metodo di pagamento poco pratico in quanto si doveva pesare tale metallo dopo ogni scambio di merce. 
La prima moneta standardizzata uscì sui mercati nel 335 a. C. e fu l'aes grave, ma la più importante girò attorno al 211 a. C., il denario d'argento che divenne la più longeva delle monete romane, difatti durò fino al III secolo d. C. quando l'imperatore Caracalla attuò la sua riforma monetaria; essa fu dopo sostituita dall'antoniano detto doppio denario.  
L'ultima riforma monetaria romana avvenne durante l'impero di Costantino nel 310 d. C. quando entrarono in circolazione le monete dette il solido d'oro e la siliqua d'argento. 
Nella Roma antica le monete furono usate per pubblicizzare la grandezza dell'impero esattamente come si fece con l'arte della scultura. Il primo a battere le monete con il proprio ritratto fu Giulio Cesare, prima di lui si usavano le divinità; gli imperatori che lo seguirono lo imitarono e inseguito, usarono anche associarsi alle divinità ritenute più potenti.